I dati del XXVII Rapporto ISMU sulle migrazioni 2021
L’impatto della pandemia e le conseguenze della questione afghana. Il Rapporto completo e il video della presentazione
Al 1° gennaio 2021 gli stranieri presenti in Italia erano 5.756.000, 167.000 unità in meno rispetto alla stessa data del 2020 (-2,8%). Sostanzialmente invariato il numero degli irregolari, 519mila (contro i 517mila dell’anno precedente), tra i quali sono considerati anche quelli coinvolti nell’ultima procedura di emersione.
Sono alcuni dei dati del XXVII Rapporto sulle migrazioni 2021, elaborato da Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), presentato venerdì scorso in diretta dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di Fondazione ISMU.
Gli stranieri rappresentano nel complesso circa il 10% della popolazione presente in Italia al 1° gennaio 2021.La Fondazione segnala anche il numero dei decessi tra gli immigrati che, se pur in termini assoluti sia del tutto modesto (in totale si contano 9.323 morti), nell’anno della pandemia segna una variazione di mortalità in aumento del 23,3% rispetto al biennio 2018-2019. I dati qui riportati restituiscono l’immagine di una popolazione in calo per il secondo anno consecutivo, in virtù sia della flessione degli ingressi sia del costante flusso di acquisizioni di cittadinanza.
Sul fronte lavorativo si osserva come la vulnerabilità della popolazione con background migratorio, già strutturalmente svantaggiata rispetto a quella italiana, si sia accentuata a causa della pandemia: il tasso di occupazione degli stranieri, infatti, subisce una significativa flessione, passando dal 61% del 2019 al 57,3% del 2020.
Si assiste a un ulteriore aggravamento della povertà, giunta nel 2020 a riguardare il 29,3% degli stranieri (contro il 7,5% degli italiani) e il 26,7% delle famiglie di soli stranieri (erano il 24,4% nel 2019), pari a ben 415mila nuclei familiari. Nel 2020 la retribuzione media annua dei lavoratori extracomunitari, pari a 12.902 euro, è inferiore del 38% a quella del complesso dei lavoratori.
Un segnale positivo arriva invece dall’imprenditoria immigrata: nell’anno più segnato dalla pandemia (2020) si rileva un incremento pari al 2,3% dei titolari e soci nati all’estero. Inoltre nel primo semestre 2021 le imprese “straniere” registrano un saldo positivo di 16.197 unità, nettamente più elevato del corrispondente periodo del 2020.
Sul fronte scolastico è interessante notare che nell’anno scolastico 2019/20 per la prima volta gli alunni stranieri iscritti al liceo superano quelli iscritti agli istituti professionali e che, però, il ritardo scolastico riguarda circa il 30% degli alunni con cittadinanza non italiana (contro il 9% degli alunni italiani).