Lettera al Min. Lamorgese e al Min. Di Maio per l’attivazione di corridoi e aiuti umanitari per i profughi ai confini dell’Unione europea
Le perduranti situazioni inumane a cui sono costretti i profughi dalla Bosnia Erzegovina alle isole Greche fino ai campi di detenzione in Libia mostrano gli effetti di una politica europea ceca. Una politica che sta creando un cordone di sofferenza ai confini europei. E’ una fortezza europea che dimentica i valori di solidarietà e responsabilità.
Per questo la FOCSIV, nel quadro del progetto Volti delle Migrazioni, ha inviato una lettera ai Ministri Lamorgese e Di Maio per chiedere la creazione di corridoi umanitari e la realizzazione di una politica di cooperazione con aiuti umanitari e investimenti per migliorare le condizioni di benessere dei profughi e delle popolazioni locali nei paesi vicini. Lo sviluppo sostenibile italiano ed europeo dipende da quello dei paesi di origine e di transito dei migranti. La cooperazione è indispensabile.
Gentile Ministro
La FOCSIV (Federazione degli organismi cristiani di servizio internazionale volontario) sta lavorando con partner dell’Unione Europea nel progetto Volti delle Migrazioni / Faces of Migration dedicato al tema migratorio negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Come partner del progetto operiamo in vari paesi del Mediterraneo e dell’Africa con aiuti umanitari per i rifugiati che vivono nei campi, in fuga dalla guerra e dalle privazioni. Molti di questi rifugiati, donne, bambini e uomini sono in condizioni di grave vulnerabilità, e dopo mesi e anni nei campi profughi, hanno bisogno di avere cure e condizioni di vita migliori. Per questo è essenziale attivare corridoi umanitari, programmi di reinsediamento e aiuti umanitari. Particolarmente gravi sono le condizioni in Libano e Siria, in Libia e nelle isole greche.
Siamo anche molto preoccupati per la situazione in Bosnia ed Erzegovina. La drammatica situazione delle persone che vivono nei campi o nelle loro vicinanze è apparsa sui media e la FOCSIV ha già lanciato un appello ai rappresentanti europei e italiani ad assumersi la responsabilità politica delle migrazioni con il superamento dei Regolamenti di Dublino e la revisione di procedure meno burocratiche per l’accoglienza e l’integrazione (ROTTA BALCANICA: il baratro della pietas europea – FOCSIV). I principi umanitari ci spingono ad agire. Perciò vi chiediamo un’azione concreta e rapida come governo italiano, con particolare riferimento alle competenze del Suo ministero. La situazione umanitaria è così grave che non possiamo aspettare il consenso di tutti gli stati membri dell’UE.
In particolare proponiamo di permettere l’attivazione di corridoi umanitari come proposto dalla Commissione Europea per il nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo. Il patto chiede un maggiore impegno dei governi per i programmi di reinsediamento e i corridoi umanitari (come da seguente estratto della proposta di Patto sulla Migrazione e l’Asilo):
“Il reinsediamento è un modo collaudato per fornire protezione ai rifugiati più vulnerabili. Gli anni recenti hanno già visto un importante aumento del reinsediamento nell’UE, e questo lavoro dovrebbe essere ulteriormente incrementato. (…) Questo sarà sostenuto dal bilancio dell’UE e comprenderà percorsi complementari di protezione, come i programmi di ammissione umanitaria e misure come i programmi di studio o di lavoro. L’UE sosterrà anche gli Stati membri che desiderano istituire programmi di sponsorizzazione comunitaria o privata attraverso il finanziamento, il rafforzamento delle capacità e la condivisione delle conoscenze, in collaborazione con la società civile, al fine di sviluppare un modello europeo di sponsorizzazione comunitaria, che può portare a migliori risultati di integrazione nel lungo termine. “
Un’altra preoccupazione collegata sono le operazioni di respingimento condotte alle frontiere nazionali contro il diritto d’asilo. Queste operazioni si stanno svolgendo con sempre maggiore frequenza lungo i confini di diversi paesi europei, tra cui l’Italia con la Sloveni, in contrasto con la Convenzione di Ginevra. Le operazioni di respingimento sono una chiara violazione dei diritti umani.
Siamo certi della Sua attenzione e speriamo che il Suo Ministero possa avviare operazioni concrete per migliorare la situazione umanitaria.
In attesa di una Sua gentile risposta, siamo pronti a sostenerla.
Ivana Borsotto
Presidente FOCSIV