Formazione e inserimento lavorativo dei/delle migranti: strumenti, opportunità e criticità
photo credits: Andrea Silvetti © Engim 2016
Il primo incontro del Tavolo Regionale Piemontese di ESPoR, organizzato dall’ENGIM Internazionale, si è svolto online il 21 dicembre scorso, con la partecipazione di operatori ed esperti di ENGIM, ENAIP e Cooperativa Orso di Torino. Con l’obiettivo di rafforzare la rete tra stakeholder attivi sul territorio e condividere le opportunità del modello ESPoR, l’incontro ha avuto un focus specifico sugli strumenti, le opportunità e le criticità dei modelli locali di inclusione e orientamento lavorativo dei/delle migranti sul territorio piemontese.
Dopo i saluti di apertura di Paolo Daghero, Direttore di Engim Piemonte Internazionale, è intervenuta Mara Costanzo, Responsabile della sperimentazione per il Piemonte, che ha presentato il modello ESPoR e l’andamento del progetto nel territorio piemontese. Dopo l’introduzione sul percorso di Bilancio di Competenze (BdC) e il Supporto all’Inserimento Lavorativo (SIL), è stato posto l’accento sulle opportunità, le criticità dei percorsi di formazione e sul miglioramento dei dispositivi per l’inserimento e l’orientamento lavorativo dei rifugiati.
I principali argomenti sui quali è ruotata la discussione sono stati: efficacia delle azioni per i beneficiari dopo i percorsi di orientamento, il superamento degli ostacoli linguistici e delle tempistiche burocratiche, una maggiore inclusione lavorativa e implementazione dei percorsi di orientamento online.
Sul tema delle competenze e l’inclusione attraverso l’inserimento lavorativo, Susanna Durando, Responsabile orientamento di ENGIM Piemonte, ha presentato il quadro generale, le fasi e gli strumenti del Bilancio di Competenze che permettono di favorire accoglienza e inclusione dei beneficiari nei territori. Il percorso di Bilancio è stato presentato come un’opportunità che permette non solo alla persona migrante (e, nel caso specifico, rifugiati) di fare emergere le competenze e di creare un piano d’azione futuro coerente con gli obiettivi personali, ma di sensibilizzare anche le aziende e gli imprenditori sul tema.
Per quel concerne il miglioramento dei dispositivi per l’inserimento lavorativo, sono diverse le iniziative, diventate best practices, realizzate dagli enti partecipanti al tavolo di discussione.
Per ENAIP Piemonte, Francesca Costero, Resp.Settore Coesione Sociale e Cooperazione Internazionale, ha presentato il progetto NISABA – Lingue per il lavoro, che punta al superamento dei limiti linguistici in ambito tecnico, agevolando l’inserimento lavorativo attraverso un breve corso di lingua tecnica e incontri diretti con le aziende. La preparazione teorica, seguita da immediata applicazione pratica, permette ai beneficiari di inserirsi nel percorso lavorativo desiderato con un buon esito.
In merito ai bisogni connessi all’inclusione lavorativa e a una maggiore efficienza dei servizi territoriali, Matteo Faggioni, Resp. Servizi al Lavoro di ENAIP, ha presentato l’impegno e l’esperienza maturata con diverse progettualità, come il progetto “Pensare prima al dopo” della Regione Piemonte, finalizzato a favorire l’inclusione socio-lavorativa dei cittadini di Paesi terzi. Il progetto ha coinvolto molti soggetti e, in modo diretto, i Centri per l’Impiego: attraverso azioni di sensibilizzazione e strumenti informativi, sono stati di fatto intermediari nel processo di incontro tra cittadini stranieri e mondo delle imprese.
Tra le esperienze condivise, un modello che risponde bene all’esigenza di costruire condizioni per il raggiungimento dell’autonomia e che mette le basi per una condizione di stabilità e di inclusione dei beneficiari è lo Sportello ARLO (Aiuto Ricerca Lavoro Organizzata) di Cooperativa ORSO, presentato da Jessica Ariano, coordinatrice del programma Non solo Asilo. Il servizio è ormai un’attività strutturale e non legata a un singolo progetto; motivo per cui le attività di orientamento hanno funzionato bene anche online in questa fase di emergenza sanitaria, con un supporto dedicato ai singoli beneficiari.
I partecipanti si sono confrontati pertanto sulle sfide, le difficoltà e le incertezze legate alla crisi sanitaria, in primis per i beneficiari (difficoltà di contatto, riduzione degli sportelli a cui è possibile accedere, problemi connessi ai dispositivi e alla connessione internet nei progetti di accoglienza e non solo); alle difficoltà dei beneficiari si aggiungono quelle degli enti, con una dilatazione dei tempi necessari per le attività e alla rimodulazione dei progetti.
Nonostante le complessità evidenziate, sono diverse le azioni e le buone pratiche che sui territori riaffermano l’impegno degli attori locali nel valorizzare i percorsi di orientamento, nel conoscere e utilizzare nuovi modelli come ESPoR e garantire, di conseguenza, una maggiore inclusione lavorativa dei/delle migranti e rifugiati/e.
Greta Scorza e Mariangela Ciriello – ENGIM Internazionale, Torino.