Le dimensioni delle migrazioni economiche in Bulgaria
Le tendenze migratorie in Bulgaria continuano ad essere caratterizzate da un modello di emigrazione che è parte integrante della mobilità del lavoro all’interno dell’Unione Europea. Allo stesso tempo, l’importanza delle politiche e delle misure nazionali relative all’immigrazione per l’integrazione sociale ed economica, che la Bulgaria come Stato membro dell’UE dovrebbe applicare, sta crescendo. Entrambi questi aspetti migratori (emigrazione ed immigrazione) rivelano legami diretti e indiretti con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite che dovrebbero essere trasposti nei corrispondenti obiettivi nazionali.
Questo documento politico, realizzato dal partner Piattaforma bulgara per lo sviluppo internazionale nel quadro del progetto Volti delle migrazioni e qui scaricabile, si basa sui principali risultati del rapporto di monitoraggio sulla migrazione e la mobilità e sui casi di studio preparati e pubblicati nel 2020. Esso cerca di far luce sul collegamento tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la migrazione economica e, in particolare, la mobilità del lavoro. Il documento si basa sui dati statistici disponibili, su ricerche e interviste approfondite con cittadini bulgari che vivono al di fuori del paese e con cittadini stranieri residenti in Bulgaria. Viene presentato brevemente il contesto nazionale, si elaborano le sfide specifiche del paese e si formulano diverse raccomandazioni concrete per ridurre le disuguaglianze e utilizzare meglio i benefici derivanti dalla migrazione nell’ampio contesto degli SDG delle Nazioni Unite. Qui di seguito una breve sintesi.
Il governo bulgaro ha adottato un piano per lo sviluppo nazionale al 2030 che sostiene tre priorità: aumentare la crescita economica, ridurre le disuguaglianze e far fronte al cambiamento demografico. Da sottolineare è il fatto che la Bulgaria mostra le maggiori disuguaglianze a livello di Unione europea. Il 32% della popolazione è in povertà o a rischio di povertà, pari a circa 3,2 milioni di persone, per lo più giovani.
In questo quadro si spiega come la Bulgaria sia un paese più di emigrazione che di immigrazione (comunque in lenta crescita). Nel 2019 sono stati registrati circa 40 mila emigrati alla ricerca di migliori opportunità, a fronte di 13 mila immigrati, e 9 mila ritorni di connazionali. Gli immigrati sono soprattutto in transito verso altri paesi europei. A questi dati sfuggono le mobilità di breve durata. Preoccupa la migrazione di giovani che comprende anche i ricongiungimenti familiari all’estero: 8000 bambini nel 2019, circa 53mila bambini dal 2003 al 2020.
La società bulgara è preoccupata della perdita di giovani, anche qualificati, a fronte di rimesse dall’estero che migliorano le condizioni di vita di chi rimane. Le raccomandazioni riguardano la necessità di impostare misure per far tornare i cittadini, i giovani, con programmi di reintegrazione; di valorizzare la diaspora bulgara all’estero per sostenere lo sviluppo del paese; di assistere i cittadini in mobilità per proteggerli; e nel contempo di migliorare l’integrazione degli immigrati.