Accordo tra Parlamento europeo e Consiglio sul prossimo FAMI
Accordo raggiunto ieri tra Parlamento europeo e Consiglio sulle priorità di bilancio per le politiche di asilo, migrazione e integrazione per i prossimi sette anni.
Sarà di 9,882 miliardi di euro il nuovo Fondo “Asilo, migrazione e integrazione” (FAMI), e coprirà il periodo 2021-2027. Le priorità del nuovo fondo saranno quelle di rafforzare la politica comune in materia di asilo, sviluppare la migrazione legale in relazione alle esigenze economiche e sociali degli Stati membri, promuovere un’efficace integrazione e inclusione sociale dei migranti e combattere l’immigrazione illegale. Altri obiettivi saranno quello di garantire rimpatrio e riammissioni sicure e dignitose per coloro che non hanno diritto a rimanere nell’Ue e sostenere i programmi di reintegrazione nei Paesi di origine.
Su richiesta del Parlamento Ue, i fondi dovrebbero anche mirare a rafforzare la solidarietà e la condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri, in particolare nei confronti di coloro che sono più colpiti dalle sfide della migrazione e dell’asilo, in particolare attraverso la cooperazione pratica.
La maggior parte dei fondi (63,5%) dovrebbe essere assegnata a programmi in gestione concorrente tra l’Ue e gli Stati membri, le cui assegnazioni varieranno a seconda, tra l’altro, del numero di cittadini di paesi terzi residenti nel paese, domande di asilo ricevute, decisioni di rimpatrio prese e rimpatri effettivi effettuati. Il restante 36,5% sarà gestito direttamente dall’Ue e sarà dedicato in particolare agli aiuti d’urgenza, al reinsediamento e all’ammissione umanitaria da paesi terzi e al reinsediamento di richiedenti asilo e rifugiati in altri Stati membri dell’Unione, “come parte degli sforzi di solidarietà”.
Tale solidarietà non sarà solo una frase vuota, in quanto, come ha affermato la relatrice Tanja Fajon, i deputati sono riusciti ad ottenere l’aumento della somma che i paesi dell’UE riceveranno per ogni persona reinsediata (10.000 euro, contro i 7.000 euro previsti dal Consiglio), la stessa cifra che riceveranno per ogni persona ricollocata da un altro Stato membro. Inoltre, mentre nel 2014-2020 i paesi non hanno ricevuto fondi per l’ammissione umanitaria, ora riceveranno 6.000 € per ogni persona accolta nell’ambito di questo meccanismo (8.000 € se si tratta di una persona vulnerabile).
L’accordo raggiunto dovrà ora essere finalizzato a livello tecnico e adottato formalmente dal Parlamento Europeo e dal Consiglio.